Notte delle Lanterne, Piombino, 21 Agosto 2011
–
Canon G11, ISO 3200, manual mode
Categoria: piombino
Notte delle lanterne
Punta Falcone
The July 18th 2009 sea storm.
It happens, here, to be able to enjoy the seaside, even if the northwest wind blows strong, the waves become dangerous but the sun shines.
Here’s what I call home. Just for those who think there’s only the steel plant here: I can reach this place from home with a ten minutes walk.
Il Falconcino non esiste
O meglio, non e’ dove la stragrande maggioranza dei piombinesi lo collocano. Ci scommetterei una pizza: avreste risposto “e’ lo scoglio di fronte a punta Falcone”, vero? Purtroppo e nonostante il toponimo lo suggerisca con facilita’, il Falconcino non si trova affatto nei pressi del Falcone ma quasi a Fosso alle Canne.
Lo scoglio in questione, che come potete vedere dalle immagini porta anche l’allegra denominazione di Scoglio della Morte, ha una mole minore ed e’ cosi’ indicato nella cartografia tecnica regionale redatta dall’Istituto Geografico Militare. Lo scoglio che sta di fronte al Falcone, banalmente, si chiama Scoglio del Falcone.
Chiarita la toponomastica, la scusa e’ facile per invitarvi a fare una passeggiata fino al Falconcino, partendo da Calamoresca per arrivare a Fosso alle Canne lungo la via dei Cavalleggeri. E’ un tratto di costa bellissimo, con numerosi punti di particolare interesse; per esempio, proprio di fronte alla ripida salita che diverge verso il Campo dei Mariti c’e’ un piccolo spiazzo che ospita un capanno di caccia su cui si puo’ facilmente salire per vedere tutto il panorama della costa.
Fosso alle Canne e’ accogliente e divertente con le sculture di Robinson, la scacchiera e i tavoli. Insomma, vale la pena di farci un giro, se non altro per capire cosa si andrebbe a devastare se si continuasse ad ascoltare i vaneggiamenti sull’ipotetica strada costiera che periodicamente vengono ribaditi da qualche simpaticone.
Ghiaccioni non esiste
Ghiaccioni non esiste. Guardate bene.
Cioe’, non che non esista il posto, figuriamoci; nel corso di un acceso dibattito su un vecchio blog urbano gli abitanti del quartiere mi hanno dimostrato tutta la loro concretezza e la loro gretta aggressività. E’ soltanto che non si chiama Ghiaccioni bensi’ Diaccioni. Quando ero piccolo il dubbio faceva perno essenzialmente su un’analogia lessicale illecita ovvero quella con l’accoppiata ghiaccio-diaccio; in ambito toscano e marcatamente nella zona labronica e del pisano il fonema “gh” si trasforma spessissimo in “d” come appunto in “diaccio” ma anche in “cindiale”, ad esempio. Il passo e’ breve per creare l’analogia. Molti piombinesi suppongono infatti che “Diaccioni” sia una forma dialettale per “Ghiaccioni” mentre – sorpresa – il toponimo non ha nulla a che vedere con il ghiaccio.
Diciamocelo, quando ce l’avete visto tanto ghiaccio da farne derivare addirittura il nome della località? Impianti sciistici, per quanto ci siano delle discrete salite, non ne ho mai visti.
L’origine invece, comune a molti altri luoghi, e’ dal verbo latino iaceo, ovvero “giacere”, “distendersi”. I diacci o addiacci in tutta Italia sono quei recinti all’aperto in cui i pastori radunavano le bestie per far loro trascorrere la notte. E’ per questo che si dice “dormire all’addiaccio” (e non erroneamente “all’agghiaccio”) quando si trascorre la notte all’aperto, lontano da una casa o un riparo, anche quando fuori non fa affatto freddo. Per lo stesso motivo a Piombino esiste Diaccioni e non Ghiaccioni. Del resto sarebbe bastato consultare una CTR (la carta tecnica regionale) redatta dall’Istituto Geografico Militare, o anche una carta catastale recente o storica nelle quali il toponimo e’ sempre e inequivocabilmente indicato come Diaccioni.
Tutto nasce da quello che in linguistica viene definito ipercorrettismo, ovvero la convinzione di correggere cio’ che si suppone erroneamente sbagliato; molti fanno l’analogia illegittima et voila’, ecco che la confusione prende il sopravvento. Purtroppo mi e’stato recentemente riferito che pare esista una circolare dell’amministrazione comunale che invita le scuole, laddove utilizzassero la dizione Diaccioni, a sostituirla con Ghiaccioni; vi pregherei di contraddirmi dimostrandomi che tale circolare non esiste, ma temo purtroppo che la segnaletica stradale recente non faccia altro che testimoniare questa erronea convinzione del nostro palazzo comunale.
A questo punto vi chiederei gentilmente di diffondere questo post e permettere in tal modo che i piombinesi prendano coscienza del proprio territorio, della propria storia locale, della geografia urbana e tutelino il proprio bagaglio culturale da chi, con eleganza e perbenismo tenta – tra le altre cose – di far credere loro che non esista piu’ nemmeno lo Strunzo d’Orlando edulcorandolo in un più delicato e insipido “Scoglio d’Orlando“.
Up and alive
date un’occhiata a:
parkour in piombino
Se conoscete qualcuno a Piombino che si interessa o potrebbe interessarsi al Parkour, al Freerunning o a tutto quel che orbita intorno all’ambiente skater, passate il link.
Angelo
Questa e’ pellicola, dannazione, se non e’ distorsione della realta’ ditemelo voi cos’e’…!
–
Angelo or Verdone? Is the aperitif which transforms people or just film to do that? Those who care about the “authenticity” of the digital workflow should instead take a moment to think that film renders just a scene in the mind of the photographer and not reality. Thinking that film is “truth” and digital is “fiction” means to be fooled into thinking to be – be it just incoscious – keepers of a truth, of a tradition, of good.
This is film, goddamnya, if it isn’t a distorction of reality please tell me what it is…!
To one of the funniest geeks I’ve ever known!
Happily shot with a 1959 Zorki 4 rangefinder on Ilford HP5 400 film.
Piombino – Zibibbo – a summer evening
via Carducci – Piombino
–
what d’ya do tonight? you just pace a nonsense stroll along the town, an old camera in your hands and some fast film; that’s not exactly what a couple of friends would call a fast film, just a faithful roll of HP5 400 Ilford film and everything you need is a firm grip and sometimes a wall or a signpost to rely if the light is *really* low. Piombino is quite a desert town, and you’re counting the steps to spend time, thinking there’s nothing to shoot while you suddenly see a car approaching the roundabout; it’s matter of seconds, you have to focus, expose, frame and get ready to fire in the exact moment the car enters the frame. You can have fast film, but there isn’t any film which can help *you* to be faster. It’s just action. Stop thinking you’re wasting precious frames, you’d be spending savings to drink one more beer. Fire, goddamnya! This is why I got the photograph and maybe another one would have just gotten one more beer. Shot with a rat Yashica FX-3 on Ilford HP5 400 film