Ghiaccioni non esiste. Guardate bene.
Cioe’, non che non esista il posto, figuriamoci; nel corso di un acceso dibattito su un vecchio blog urbano gli abitanti del quartiere mi hanno dimostrato tutta la loro concretezza e la loro gretta aggressività. E’ soltanto che non si chiama Ghiaccioni bensi’ Diaccioni. Quando ero piccolo il dubbio faceva perno essenzialmente su un’analogia lessicale illecita ovvero quella con l’accoppiata ghiaccio-diaccio; in ambito toscano e marcatamente nella zona labronica e del pisano il fonema “gh” si trasforma spessissimo in “d” come appunto in “diaccio” ma anche in “cindiale”, ad esempio. Il passo e’ breve per creare l’analogia. Molti piombinesi suppongono infatti che “Diaccioni” sia una forma dialettale per “Ghiaccioni” mentre – sorpresa – il toponimo non ha nulla a che vedere con il ghiaccio.
Diciamocelo, quando ce l’avete visto tanto ghiaccio da farne derivare addirittura il nome della località? Impianti sciistici, per quanto ci siano delle discrete salite, non ne ho mai visti.
L’origine invece, comune a molti altri luoghi, e’ dal verbo latino iaceo, ovvero “giacere”, “distendersi”. I diacci o addiacci in tutta Italia sono quei recinti all’aperto in cui i pastori radunavano le bestie per far loro trascorrere la notte. E’ per questo che si dice “dormire all’addiaccio” (e non erroneamente “all’agghiaccio”) quando si trascorre la notte all’aperto, lontano da una casa o un riparo, anche quando fuori non fa affatto freddo. Per lo stesso motivo a Piombino esiste Diaccioni e non Ghiaccioni. Del resto sarebbe bastato consultare una CTR (la carta tecnica regionale) redatta dall’Istituto Geografico Militare, o anche una carta catastale recente o storica nelle quali il toponimo e’ sempre e inequivocabilmente indicato come Diaccioni.
Tutto nasce da quello che in linguistica viene definito ipercorrettismo, ovvero la convinzione di correggere cio’ che si suppone erroneamente sbagliato; molti fanno l’analogia illegittima et voila’, ecco che la confusione prende il sopravvento. Purtroppo mi e’stato recentemente riferito che pare esista una circolare dell’amministrazione comunale che invita le scuole, laddove utilizzassero la dizione Diaccioni, a sostituirla con Ghiaccioni; vi pregherei di contraddirmi dimostrandomi che tale circolare non esiste, ma temo purtroppo che la segnaletica stradale recente non faccia altro che testimoniare questa erronea convinzione del nostro palazzo comunale.
A questo punto vi chiederei gentilmente di diffondere questo post e permettere in tal modo che i piombinesi prendano coscienza del proprio territorio, della propria storia locale, della geografia urbana e tutelino il proprio bagaglio culturale da chi, con eleganza e perbenismo tenta – tra le altre cose – di far credere loro che non esista piu’ nemmeno lo Strunzo d’Orlando edulcorandolo in un più delicato e insipido “Scoglio d’Orlando“.