Orto – Week 3

Trascorsa la terza settimana inizia il consumo: nel panino con l’arrosto, in insalata, come antipasto. I ravanelli fanno spazio ad altri ravanelli, la misticanza che si toglie aiuta a diradare e lascia crescere quella che resta, il basilico viene cimato e infoltisce.
Nel frattempo nella terza conca sono stati messi altri ravanelli e della cicoria bassa e nella quarta una pianta di zucchine e due di peperoncini Chiluacle Rojo.
Enjoy 🙂

la menta
nuovi ravanelli
peperoncini e zucchina
misticanza
ravanelli!
farcitura del panino
insalata mista con basilico
i ravanelli appena germogliati
misticanza
le nuove piantine di cicoria

Raccolto 2010!

Quest’anno, nonostante la moria di una decina di vasi di Naga per una distrazione stupida, il raccolto è stato abbondante e soddisfacente. Qui una prima panoramica dei frutti colti la settimana scorsa, e sulle piante ne stanno maturando altri. Dall’alto a sinistra, in senso orario:
Turk Biber verdi, dolci; gli strani simil-Cayenna che sono nati dai semi dell’Habanero Orange e che disgraziatamente non sono quasi per nulla piccanti; Hot Cherry, da riempire; Bangladesh, poco piccanti ma profumatissimi; Bishop’s Crown, che andranno a fare compagnia ai ciliegini; Cayenna, molto buoni per uso comune; Fatali, giallissimi, che sono ultraprofumati e pare abbiano trovato il clima ideale; i terribili Naga Bhut Jolokia, che si riconfermano gli dèi del piccante e che sdraiano anche le boccucce più allenate; infine ancora Turk Biber rossi, buonissimi e mediamente piccanti, personalmente li consumerei come si fa col tabacco da masticare…!

Come farei se non ci fosse Elena, la mia ortolana preferita? E pensare che lei il piccante non lo tollera nemmeno tanto…! Grazie, Tarpona 🙂

Di seguito alcune altre foto di dettaglio. E ora si apre la stagione dei chutney e del vindaloo!

(Cliccate sulle immagini per ingrandirle)
I biber verdi in Turchia li mettono ovunque. In padella sono fenomenali.
i Fatali, gialli e sani, al centro.
Bangladesh: dal punto di vista del sapore uno dei migliori
Fatali e Naga Bhut Jolokia: hardcore!
I saporitissimi turchi, nati da seme di macinato preso al Gran Bazaar di Istanbul!
il bellissimo picciolo concavo del Bangladesh

Chutney N°5

L’avevo detto io: è laureata in lingue, mi invita a mangiare la lingua, sarà buona senz’altro. Ma cosa fai, ti vuoi lasciar sfuggire l’occasione? Che occasione? Ma come che occasione? L’occasione di preparare un chutney piccante in cui tuffare i pezzi di lesso!
Ed ecco che, canticchiando per tutta la sera il tormentone di Lou Bega “Mambo number five” piano piano è nato il “Chutney number five” del Dr.Vindaloo. Rosso e porpora, screziato e speziato, principalmente cipolle rosse e pomodorini ciliegini. Dentro, un mix di cosette che a dirla tutta non credo mettereste mai insieme e che gelosamente mi tengo per me; del resto, scopro oggi, anche Lou Bega (al secolo David Lubega) è un bel mix: nato a Monaco di Baviera, da madre siciliana e padre ugandese ha trascorso l’infanzia a Miami e ora vive a Berlino…
La lingua era spettacolare. La coda che c’era insieme, idem. Non vi dico il brodo.
Quando uno è ggiòvane
…a little bit of chutney is all I neeeeeeed…

Dr. Vindaloo’s Chutney

Cosa regalare a un piccolo gruppo di amici che amano visceralmente il piccante infernale?

Non c’è nemmeno da pensarci: il chutney di Dr. Vindaloo.
Che sarei io.
Che da tempo faccio chutney con gli ingredienti più disparati e che a questo giro ho deciso di spingermi fino alla confezione e le etichette. Che diamine, è un regalo.
E annoto gelosamente nel libretto rosso, proveniente dal Gran Bazaar di Istanbul, tutti gli ingredienti delle varie misture.

Segrete, dolciastre, lievemente acidule, speziate e maledettamente piccanti.
Com’è che da un’innocente frutto e una manciata di ingredienti si riesca a tirar fuori la marmellata del diavolo lo lascio intuire; vi lascio immaginare le piante di Naga, di Habanero Red Savina, mentre ondeggiano nell’afa di agosto; i semi di cardamomo frantumati al coltello, le erbe fresche che aspettano di essere tritate e rinforzate da rakija e arak
Tutto per un vasetto di felicità. 🙂

Funghi

In pausa pranzo. Sai, c’è la macchia vicina, non ce la fai una scappata a metà settimana per vedere se c’è qualcosa prima che tutti i pensionati di questo mondo ti fottano ogni singolo fungo?
Perché questo è il destino di chi lavora in settimana e ci può andare solo il sabato e la domenica: trovare gli avanzi, e con fatica. Ribelliamoci! 🙂

un dono

E chi se l’aspettava? E’ una vita che quando guardo le teiere di ghisa sarei preso da un irresistibile impulso ad acquistare, poi mi fermo sempre perché so che il tè si fa benissimo anche nelle teiere che ho già.
Ma un regalo di compleanno, beh, un regalo è diverso. Piacevole. Inatteso.
Bellissimo, peraltro. Giudicate voi 😉

Kefir


Lo vedo.
Penso subito “ayran”.
Lo compro. Lo apro. Lo bevo.
Penso subito “mmmmhhh, succo di pecorino”.
Il Kefir Рche ̬ buono, eh Р̬ latte fermentato con una serie di fermenti dai nomi impronunciabili.
Di fatto, diluito 1 a 2 con l’acqua e’ come l’ayran turco.
Piace solo a me, e ai turchi. E a qualche montanaro caucasico, probabilmente.
Però è pieno di probiotici e fa bene, e se non lo bevete, beh, lo berrò io! 😉