LONGBOARD |
SHORTBOARD |
ARTICLES |
LINKS |
index - Haiku - Roots |
|
pubblico
qui di seguito una selezione di haiku postati dagli utenti del forum
"Soulriding" sul sito della Northern California Downhill Skate
Association. E' incredibile come un componimento come l'haiku si presti a descrivere le sensazioni che si provano in frazioni di secondo lungo una linea di carve. - i post here a selection of haikus posted by users of the "Soulriding" forum on the Northern California Downhill Skate Association website. it's incredible how a small poem like a haiku is can describe the feeling of a fraction of a second in a carve sequence. enjoy them! Sneaky pintail my sneaky pintail escaping down the hillside such an awesome view Midnight Rider No lights, Spring moon glows I carve the blackest of hills, With stealth do I roll! Beer Bottle Haiku a smashed beer bottle fills the skatepark with diamonds the sun in each one Reality Haiku Forty-one and stoked Wife said okay to new board Cheaper than sports car Old school Haiku Ten inch pig in hand Vans laced up, Hendrix on point Another pool ripped! Grafitti haiku in park left alone on silent Easter morning bowl of grafitti Haiku Flying down hills Rush of adrenaline No way out! Flatspotz Haiku flatspotted back wheel knock knock knock knock knock knock knock sounds like a motor! new deck haiku New deck finished now Putting on griptape tonight Easter weekend ride! Ahhhh..... Spring lean into backside carve leaf brushes against late beard smile erupts from exuberation Cop Haiku skateboarding longhairs they aint going anywhere finish your donut Haiku and answer to Question 2 one point five children big dog and station wagon eleven skateboards New Trucks Haiku mental rehearsal with a new truck in each hand such a long walk home Haiku Don't know how to Haiku But I'd really like to So off I go to skate, Y'all Haiku Got my boss a board he rides it in the office; a raise forthcoming Council Haiku Damn! Council planners accidentally create another skate park Rat-race Haiku youngest employee playing with new skateboard wheel under table-top new board new board in the works almost done with the varnish can't wait to try it Setup Haiku old screw with worn thread barrier to new setup while sun is shining One more skate park refugee no power back at home apocalypse session Grommit haiku the grommits have gone beer cans and cigarette butts old-timer drops in pavement haiku two obliterated disintegrated pavement a younger man’s ride Spontaneous haiku #4 elevator bell... but there are no cars parked on level fourteen! Spontaneous haiku Cleaning the bearings not to make the bearings clean; only to clean them |
|
Roots
------ un'altra carve. la schiena si inarca, le ruote grippano l'asfalto mentre ti pieghi, la forza centrifuga aumenta sempre piu', e fai fatica a rimanere con i piedi sulla tavola, mica c'e' concave, qui. il mondo si inclina vertiginosamente, la mano arretrata sfiora il terreno. e mentre sei quasi in layback all'improvviso qualcosa ti esplode in testa, l'asfalto si scioglie, diventa acqua, e frange, e tutte le tue origini ti appaiono davanti agli occhi; ti ricordi di come un tempo le tavole fossero tutte cosi', surf-style shape, piatte che ci potevi appoggiare anche gli scatoloni durante un trasloco, e scivolose, diavolo, eri costretto, ad imparare posizioni corrette o saresti rotolato via sull'asfalto. drop knee per le carve in frontside, abbassavi il peso verso il centro dell'arco e il ginocchio si avvicinava paurosamente a grattare l'asfalto ma poi la carve si chiudeva, potevi risollevarti ancora e continuare a scendere. e scopri che, come dice un vecchio adagio, "sei old school se, quando hai iniziato, il frontside e il backside erano al contrario di come sono ora" Shortboard e longboard di oggi sono diversi, certo, c'e' il see-thru non skid, ossia il grip trasparente, e le scarpe fanno piu' presa, cosi' che azzardare carve piu' tirate non e' poi cosi' rischioso. E quando vedo dei long con tanto di concave, kicktail, rocker e camber mi domando dov'e' che abbiamo sbagliato, quando e' che siamo diventati cosi' dipendenti da un centimetro di tail in piu' o da venti grammi di truck in meno, incapaci ormai di assaporare ancora le sensazioni originarie del surf trasportate sull'asfalto. Che senso ha mascherare da longboard una tavola moderna stirandola per una trentina di centimetri o piu'? chi ama lo shortboard skatei pure su uno shortboard, e avra' tutto quel che cerca. Quanti di voi oggi hanno messo i piedi su una tavola capace di restituire il feeling di un tempo, di quando lo skateboard e' nato? e ripenso a tutti quelli che dopo aver visto Lords of Dogtown si sono convinti di sapere come siano andate le cose; magari almeno avessero dato un'occhiata, invece, a "Dogtown and Z-Boys", girato da Stacy Peralta prima che impazzisse definitivamente producendo filmetti a scarso valore documentario e pieni di cliche' adolescenziali. Diavolo, Jay Adams e' di nuovo in gabbia, non e' piu' riuscito a tirarsi fuori dai casini nonostante la fama e la considerazione ottenute; si meriterebbe piu' attenzione, se non fosse per il fatto che troppi skateboarders oggi danno importanza solo alle imprese sulle scalinate, senza nemmeno voltare la testa e guardare cosa sta succedendo intorno a loro. Ma piu' dei documentari, che comunque rimangono un utilissima fonte di documentazione, quel che conta sono, al giorno d'oggi, i forum di discussione in rete - come quello della NCDSA o quello di Silverfish - e per i pochi fortunati che conoscono uno skateboarder sopra i trenta-trentacinque anni, qualche storia anche di seconda mano su come ci si divertisse e ci si godesse lo skateboarding anche senza funbox, bowl e complicatissimi ed artificiali spot in cemento al quarzo o in lamiera. E pensate che oggi, con tutta l'esperienza di trenta e passa anni di skateboarding, un downhill con qualche carve piu' spinta e' del tutto sicuro e ben piu' emozionante che grindare per la milionesima volta lo stesso muretto od ollare la solita scalinata in switch-varial-backside-360-heelflip-to-fakie-to-pippo giusto per variare un po'. Ci si puo' anche andare in giro, con uno skateboard, sapete? Cliff Coleman, cinquantacinque anni, santo dei nostri tempi - e i longboarders qui sorrideranno - e' l'inventore del coleman slide, degno successore dei bertleman slide che si fanno sui bank, che ha permesso di scendere in tutta sicurezza pendenze fino ad allora impensate, dando vita a successioni di carve che prima si concludevano spesso in una corsa nel prato a bordo strada, sempre che ci fosse, un prato! il buon vecchio Cliff tiene regolarmente dei corsi di slide negli USA e in UK, frequentatissimi e ben organizzati; in rete si trovano facilmente e liberamente anche i video in media risoluzione, ma perche', mi chiedo, queste persone sulle riviste non ci sono mai? Se i kids si immaginassero anche solo lontanamente cosa c'e' dietro a quei sette strati di legno incollati e curvati che tengono sotto i piedi forse qualcosa cambierebbe; meno sponsor, meno apparenze e piu' skateboarding, tanto per cominciare, e di sicuro molti in piu' si avvicinerebbero alla tavola vedendo che non c'e' bisogno di grindare e flippare qualsiasi cosa per essere considerati parte del gruppo, per non essere etichettati come quelli che non sanno nemmeno ollare. E poi tempo per imparare a stare sulla tavola con stile ce n'e' sempre, e molti fighetti del varial vanno in crisi quando gli chiedono di provare un hippie jump o un walk the dog; perche' non si impara quel che ci fa piacere, si impara solo quello che la moda del momento ci impone di imparare, ed oggi la moda e' presto riassunta nella formula scalinate+flip+grind. punto. Alla faccia della fantasia. Finche' poi uno non vede Adam Colton su una tavola che, messa in verticale, gli supera la spalla, e lo vede camminare, cazzo, sta *danzando* su quella dannata tavola! Alza il tail, un altro g-turn, Adam, facci sognare. ancora una volta, l'asfalto non e' piu' tale, le ruote scompaiono, sta fluttuando in una beata danza ipnotica a qualche centimetro dalla superficie del pianeta. Come sarebbe a dire "Break ya Deck"? Io la mia tavola la amo, perche' mai dovrei spezzarla? Le tavole piane vecchio stile me le faccio da solo, nel garage di casa, pochi soldi, un po' di tempo e molta passione; che sia di multistrato, di resina o di pesante massello la mia tavola ha un'anima e non voglio che voli via disperdendosi nell'aria. Uno skateboarder dovrebbe avere un rapporto di confidenza con la propria tavola e degnarla di un minimo di rispetto, non trattarla da attrezzo usa e getta come ormai riviste, contest e soprattutto pubblicita' ci hanno abituato a vedere. Sulla sezione intitolata "soulriding" dei forum della NCDSA ci sono post che fanno ancora sognare e venire voglia di salire su una tavola; non si parla soltanto di trick impossibili che si e' riusciti a chiudere ma di amicizia e di passione; e da li' poi iniziare magari a ritrovarsi, pensare a costruire qualcosa insieme, una tavola semplice, anche una minideck va bene, decidere la grafica, giocare con le misure, fare qualcosa su cui skateare; tutta un'altra sensazione rispetto a montare truck fotocopiati l'uno dall'altro sull'ultimo pro-model. E' l'ora di smettere di credere alle favole: a parte le poche eccezioni negli usa ci saranno tre-quattro fabbriche in totale, loro fanno le tavole e le company ci mettono grafica e hardware. costruire una tavola invece significa entrare in armonia con il legno, capirne le proprieta' e l'anima, e alla fine fondersi con essa quando la carve, ancora una volta, si fa potente, e l'asfalto torna ad essere acqua, le ruote solo sottile e nebuloso suono. tornare alle radici, per capire chi siamo e cos'e' quel pezzo di legno che abbiamo sotto le scarpe, che video e pubblicita' vorrebbero fosse figo spaccare e devastare quando i trick non riescono, e che, invece, e' da sempre la nostra migliore amica. RonJe |