Mardi gras

Martedi Grasso e’ passato, la folla ormai e’ andata via e piazza Bovio e’ deserta o quasi; ci sono solo i vigili del fuoco a finire di spengere le braci di Cicciolo. Lontano, sull’Elba, il sole lascia gli ultimi scuri bagliori di tramonto, una lieve sfumatura color mandarino nel cielo al di sotto delle nuvole gia’ nere. E i fulmini. Tanto lontani che non se ne sente il boato, ma tanto immersi oltre l’orizzonte che ad ogni scarica il bagliore arancione si spande sotto allo strato di nuvole per colpire dietro all’isola, al largo, lasciandone evidente la silhouette.
Fotografare fulmini e’ un po’ come andare a pesca, stessi tempi lunghi, stessa aleatorieta’, e anche quando abboccano non sai mai di che pesce si tratti. Stavolta sono tornato a casa con una pesca soddisfacente.

Mardi Gras has passed, the crowd has now left and Bovio square is almost desert; there’s just the fire brigade estinguishing the last Cicciolo’s embers. Far away, over Elba island, the sun casts its last dark sunset tones, a light shade of tangerine in the sky under those already black clouds. And lightnings. So far that you can’t hear their roar, but so deeply immerse beyond the horizon that, at every flash, the orange glare spreads under the clouds’ layer to strike behind the island, detaching its silhouette.
Shooting lightnings is like fishing, the same long timings, the same casuality, and even when they bite you never know what fish it might be. This time I was successful.

Shot with much patience from Piazza Bovio, with my Canon G9, manual setting and self-timer driven multi-shot.
Piombino, Mardi Gras 2009.