Ma p’tite Marseille, encore

Ancora una volta.
Piombino come Marsiglia, l’ovvietà del vivere popolare, l’arrangiarsi.
Accontentarsi di una giornata di sole.
Quantomeno serve a far asciugare il bucato, sempre che non tiri lo scirocco e non faccia in modo che l’umido e il puzzo della fabbrica si attacchino alla biancheria e lo spolverino renda tutti i colori uniformemente grigiastri.
Che tanto, ormai, siamo noi a essere così: grigiastri, umidi e fumosi; altro che biancheria.
Ma c’è il sole, oggi.
E’ primavera.
Anche qui, nella mia piccola Marsiglia.
p.s.: dopo questo scatto la YasicaMat m’è caduta sull’asfalto da un metro e mezzo d’altezza; si è piegata la placchetta frontale, si è aperto a libro il pozzetto, ma tutto continua a funzionare perfettamente, nonostante la rottura di un piccolo perno che riparerò presto.
Mi domando che sarebbe successo a una moderna performantissima reflex digitale.
Tzé.
Shot on FujiFilm Provia 400X, YashicaMat

Ma p’tite Marseille

Certi giorni Piombino mi ricorda Marsiglia.
Quell’aria incerta di confine tra vivere e sopravvivere,
il senso di appartenenza e i muri di sbarramento,
la voglia di un futuro e la rassegnazione del presente;
tutti qui, chi da generazioni e chi appena da ieri
ognuno che parla la sua lingua, ognuno che usa le parole che ha imparato
come fossero sue da sempre.
E’ autunno per tutti,
che tu parli piombinese, francese, tunisino, napoletano o romeno.
L’autunno di questa piccola Marsiglia, sperando che l’inverno non bruci,
che si riesca anche stavolta
a vedere la falesia fiorita.