collect point

L’edificio di collect point, catena di abbigliamento “fashion casual”.
Proprio di fianco al fotografatissimo Audi Forum, il delirante edificio in vetro su Meiji-dori, offre qualche spunto fotografico in più dell'”iceberg” (come chiamano appunto l’Audi Forum Building) se:
a) hai una medio formato e ti ci piazzi frontalmente
b) è una giornata limpida e dal cielo azzurro
c) ci trovi parcheggiata di fronte un’autogru giallo cromo 😉
The collect point building, a “fashion casual” clothing company.
Just next to the overphotographed Audi Forum, the foolish glass building along Meiji-dori, it offers a couple more photographic hints than the “iceberg” (that’s just how the Audi Forum Building is called) if:
a) you got a medium format camera and you’re facing it frontally
b) it’s a crystal clear day with a blue sky
c) you happen to find a chrome yellow tow car parked in front of it 😉

Shot in Meiji-dori, Shibuya, Tokyo, Japan, on Fujifilm Provia 400X medium format slide film with my YashicaMat TLR

Tokyo Metropolitan Government Building

Il 45° piano del Palazzo del Governo Metropolitano di Tokyo offre interessanti spunti cinematografici. Un po’ Wim Wenders, un po’ Ridley Scott, un briciolo di poesia alla Sofia Coppola e una vista mozzafiato su tutta Tokyo. Da lì, a bocca aperta, l’occhio cade sul Park Hyatt Hotel.
Vi ricordate Lost in Translation? Sembra quasi di vederli, Bob e Charlotte.
Poesia metropolitana.
The 45th floor of Tokyo Metropolitan Government Building offers interesting movie hints. A bit of Wim Wenders, some Ridley Scott, crumbles of poetry a la Sofia Coppola and a breathtaking sight over the entire Tokyo. From there, open-mouthed, the eyes fall upon the Park Hyatt Hotel.
Do you remember Lost in Translation? You almost feel Bob and Charlotte.
Metropolitan poetry.

Shot in Shinjuku, Tokyo, Japan on Fujifilm Provia 400X medium format slide film with my YashicaMat TLR
The Tokyo Metropolitan Government Building was designed by Kenzo Tange and finished in 1991.

Nara

I cervi di Nara – oltre mille cervi – abitano il parco come da noi i piccioni popolano le piazze.
Il fatto che il parco sia costellato di templi e santuari, lanterne di pietra e di bronzo, alberi maestosi e che sia considerato la culla del buddismo giapponese e il luogo di nascita dello shinto, beh, lo rende un po’ diverso dalle nostre piazze.
I cervi, comunque, sembrano non curarsene.
Sono i messaggeri degli dèi, loro.
In Nara the deers – more than a thousand deers – live in the park just like pigeons populate our squares.
The fact that this park is studded with temples and shrines, rock and bronze lanterns, majestic trees and is regarded as the birthplace of japanese buddhism and shinto, well, it makes it a bit different from our squares.
The deers, however, don’t seem to care.
They’re the gods’ messengers.
Shot in Nara, Japan, on Fujifilm Provia 400X medium format positive film, with my YashicaMat TLR

Odio la villeggiatura.

Lido di Camaiore, il pontile, ottobre 2010.
Nelle giornate di vento e di freddo la luce sulle vetrate si riflette come se avesse qualcosa da dirti.
E anche io, da architetto, foto di architettura non ne faccio quasi mai.
I tavoli vuoti ti lasciano sospeso tra le atmosfere parigine e la desolazione del volto nascosto della Versilia, che sinceramente preferisco di gran lunga a quello chiassoso della villeggiatura estiva.
Io odio la villeggiatura.
L’inutile chiassoso inconcludente brulicare dei villeggianti. Il loro giocare al ruolo di quello che si diverte perché la consuetudine lascia loro credere che se-fai-così-allora-ti-stai-divertendo.
Ma in ottobre i pontili la raccontano giusta, svelano, accolgono, ti lasciano guardare un mare che d’estate non esiste, e l’assenza diventa una presenza.
Attendo in gloria gennaio, febbraio, la pioggia furiosa e il ponente che spazza via tutto e tutti.
Chissà che non mi capiti di scattare qualche altra foto di architettura…
Shot on Rollei Retro 100 Tonal with my YashicaMat, processed in Rodinal 1+50 11’45”

Santa Porchetta

Questi due, credetemi, sono gli dèi della porchetta.
Perché quando è S.Ermete e c’è la fiera, a Forte dei Marmi, di porchettai ce n’è una strada intera. Ma loro hanno piglio professionale, ritmo da catena di montaggio, eleganza suprema nei loro gilet minacciati dall’unto di maiale. Ti guardano, ti fanno un cenno, gli fai capire anche a gesti quanti e come li vuoi, prima che qualcuno ti freghi la fila, e loro partono: affettano, tranciano cotenna, raccolgono preziose briciole suine, spatolano, assestano, ricompongono la salma e te la servono perfettamente incartata, con una bella birra.
Materia prima eccellente, si facciano da parte quelli di Ariccia.
E non solo nel pane: nella schiaccia, nella focaccina.
Secondo me, la schiaccia e la porchetta sono simbionti.
E quando quella santa ragazza che è Elena, vedendoli che mettono da parte i pezzi di cotenna più grossolani, dice a uno di loro “no, metticela, un po’ di cotenna!”, loro sorridono compiaciuti, come bambini, sollevano di nuovo, inseriscono striscioline di cotenna di maiale perfettamente croccante e ricoprono il tutto, come si rimbocca la copertina a un neonato.
E sapete cosa? Non m’è neanche rimasta sullo stomaco.
Shot in Forte dei Marmi, Fiera di S.Ermete, on Fuji Neopan 400@800 with my YashicaMat TLR, processed in Rodinal 1+50, 11’30” at 22 °C

Inch

Inch – Dingle Paeninsula, Eire.
La duna della minuscola penisola di Inch, Pasqua 2006. Dieci minuti dopo, nello scendere dalla duna, la Nikon 5700 mi si sarebbe riempita di sabbia bloccandosi. La YashicaMat fortunatamente no.
The dune of the tiny Inch paeninsula, Easter 2006. After ten minutes, running down the dune, my Nikon 5700 would have been filled with sand, getting stuck. Luckily, my YashicaMat did not.

Shot with a YashicaMat on Ilford HP5+ 400. Scanned with Epson V500.

Dingle map: