No Rain. Con ironia.

Stasera tornavo a casa, dal lavoro.

Piove, con una fastidiosa intermittenza: a tratti nulla a tratti un muro d’acqua. Le auto che vengono contro di me procedono a stento e sollevano una nuvola d’acqua che, mischiata a quella che scende dall’alto, i tergicristalli non riescono a spazzare via. Cazzo, non vedo nulla. Niente. Si procede col radar, col sesto senso che il percorrere la stessa strada avanti e indietro ogni giorno da piu’ di tre anni ormai ha impiantato nella mia testa. Sto quasi per decidere di fermarmi quando alla radio, nel casino della pioggia battente, distinguo due o tre note; bastano istantaneamente per capire di che pezzo si tratti. No, non ci credo. E’ “No Rain”, dei Blind Melon. Ed eccomi qui, nel bel mezzo del diluvio universale, con la voce incredibile di Shannon Hoon che continua a lamentarsi della totale assenza di pioggia con me, Melone Cieco per il fiume che mi scorre davanti agli occhi. Alzo il volume. A palla. E’ surreale e bellissimo. La pioggia non la sento più. La voce di Shannon mi commuove, lui non c’e’ piu’ da un bel pezzo, un altro di quelli che hanno esagerato e un po’ di polvere se li e’ portati via. Il pezzo finisce, spengo la radio e d’un tratto finisce anche di piovere. Profetici? Ironici? Non so. So solo che sono felice, e che se ci fossero ancora i Blind Melon lo sarei ancora di piu’.