Tutto è nato quando c’è venuta l’idea di fare una cena bavarese per inaugurare il tavolo nuovo. Volevamo fare dei bretzel ma le ricerche ci hanno casualmente portati a questo post di Anice e Cannella sui Laugenbrot e ci sono subito piaciuti.
Categoria: cucina
Vongole
Peperoncini viola in maturazione
Peperoncini 2012
Moules marinières
Quando mangio le cozze ripeto tra me e me come un mantra “Non potrò mai essere vegetariano”. Non posso. E’ uno di quegli alimenti che si fa strada forzatamente attraverso la psicologia delle mie fauci le quali, per quanto potessero un giorno essere scosse e traviate da insulsi moti etici o tentativi di voler bene alle piccole e indifese bestiole, non riuscirebbero se non per una frazione di secondo a resistere all’inesorabile, implacabile, inarrestabile e succulenta avanzata del simpatico mollusco bivalve che, procedendo in formazione compatta e profumata, punterebbe alla mia bocca dritto dalla pentola come un piccolo esercito armato – come tradizione vuole – di un cospicuo quantitativo di appuntite e croccanti frites, ovvero patate fritte.
Ma quello che ha inaspettatamente portato un barlume di luce gioiosa nell’untuoso tegame della mia egoistica passione culinaria è stato scoprire che il Mytilus galloprovincialis, delizioso abitante delle tavole e delle pentole di tutto il Mediterraneo, è annoverato dall’autorevolissima UICN tra le cento specie aliene più dannose del pianeta.
No, fermi lì, non alieno nel senso del Mostro di Vega. Quelli semmai sono i Vegani.
Alieno nel senso che è stato introdotto artificialmente in habitat non suoi, e dannoso nel senso che in tali habitat tende a prendere il sopravvento sulle altre specie, devastandoli.
Bene, prendete le vostre coscienze e mettetele sul tavolo: vogliamo fare qualcosa di concreto per questo benedetto pianeta o no?
Voi, dico voi con la vostra etica perversa, continuate pure a decimare gli organismi che producono l’ossigeno che respiro. Per quel che mi riguarda, c’è una missione da compiere.
A me la pentola!
Noodles
Yakitori e shoyu ramen
Violet!
Orto – progress
Zenzero
Me lo chiedevo da tempo: ma piantando lo zenzero, nascerà la pianta oppure nei nostri climi non se ne parla? Così, quando Francesca di ritorno dal Kenya m’ha portato un pezzetto di rizoma, piuttosto che mangiarlo l’ho messo in un vaso e ho aspettato.
Tanto.
Poi, un giorno, dal terreno spuntava un germoglio simile a quello del bambù, alto un paio di centimetri.
Ecco com’è diventato dopo un mese!
Leggo che l’amico fritz aspettava che ci fossero circa venticinque gradi, ed è stato di parola. Ora crescerà, fiorirà, e prima o poi lo dovrò sterrare recuperando il rizoma che nel frattempo si sarà moltiplicato come un pazzo.
La risposta, quindi, è: sì; nasce, cresce e probabilmente una di queste notti mi sorprenderà nel sonno divorandomi.
Ora attendo la fioritura 🙂